Ultimamente la mia sveglia naturale è tarata alle 6.30 del
mattino per cui, non riuscendo più a
dormire, comincio a mettere in moto i neuroni e
pensare a come strutturare la giornata. Ecco, proprio tutta la giornata
no, perché si sa che non ce la posso fare, essendo io una creatura che fa
programmi a brevissimo termine. Passo la prima mezz'ora, ciondolando con il
caffè, escludendo tutto ciò che sarebbe
doveroso fare e lasciandomi trasportare da pensieri più leggeri che vanno a
confermare sempre di più il mio concetto di vita. In linea generale, siamo troppo abituati a
pensare che la vita sia principalmente composta di doveri e ci si dimentica di
quanto sia importante prendersi il giusto tempo per noi stessi e riconnetterci
con la nostra parte più profonda.
La natura aiuta moltissimo questo processo e si dovrebbe approfittare di questo immenso regalo: saremmo tutti più sereni. A questo punto, pur avendo i vetri da pulire e un sacco di altre cose da fare, relego tutto nella parte più recondita del cervello, prendo la bicicletta, metto una coperta e un libro nel cestino, controllo di aver preso tutto perché si sa che ho sempre la testa tra le nuvole e scappo in campagna. Percorro stradine poco battute che mi danno la possibilità di pedalare con il naso per aria, perché tanto non si deve fare attenzione al traffico. Guardo i trattori in lontananza e penso a quanto è bella la natura, a quanta pace lascia nell’anima e a quanto la vita sia più semplice di quanto noi pensiamo. Lasciando svolazzare la camicia bianca, osservo il verde delle foglie che, a ogni pedalata, diventa sempre più intenso, segno che mi sto ossigenando i polmoni. Attraverso un piccolo ponticello e sistemo la coperta sul prato. Gioco con le coccinelle ma nel frattempo tuffo gli occhi nel cielo, rincorro le nuvole e cerco di dare loro una forma. Lascio vagare i pensieri e abbandono ogni pensiero razionale. Fermarsi pur restando in movimento, perché non è vero che stando a far nulla si perde tempo. Apro il libro, ma figurati: son già catturata da qualcos’altro. Vicino all’acqua ci sono delle violette che hanno dei colori magnifici quindi mi alzo e mi avvicino, accarezzo i petali e ne raccolgo alcune pensando che potrebbero essere un bellissimo tocco di colore in un’insalata. Mi prendo ancora un po’ di tempo. Non ho letto neppure una riga del libro, ma ho letto tra le righe del libro di madre natura e grata dell’apprendimento mi dirigo verso casa, passando a salutare una mia amica che ha una bellissima pianta di gelsomino, perché si sa, nel frattempo mi è venuta un’altra pensata. Anche per oggi i vetri resteranno da pulire, ho naturalmente cambiato idea sulle violette nell’insalata e credo che le aggiungerò nei muffins con infuso di gelsomino che preparerò per merenda
La natura aiuta moltissimo questo processo e si dovrebbe approfittare di questo immenso regalo: saremmo tutti più sereni. A questo punto, pur avendo i vetri da pulire e un sacco di altre cose da fare, relego tutto nella parte più recondita del cervello, prendo la bicicletta, metto una coperta e un libro nel cestino, controllo di aver preso tutto perché si sa che ho sempre la testa tra le nuvole e scappo in campagna. Percorro stradine poco battute che mi danno la possibilità di pedalare con il naso per aria, perché tanto non si deve fare attenzione al traffico. Guardo i trattori in lontananza e penso a quanto è bella la natura, a quanta pace lascia nell’anima e a quanto la vita sia più semplice di quanto noi pensiamo. Lasciando svolazzare la camicia bianca, osservo il verde delle foglie che, a ogni pedalata, diventa sempre più intenso, segno che mi sto ossigenando i polmoni. Attraverso un piccolo ponticello e sistemo la coperta sul prato. Gioco con le coccinelle ma nel frattempo tuffo gli occhi nel cielo, rincorro le nuvole e cerco di dare loro una forma. Lascio vagare i pensieri e abbandono ogni pensiero razionale. Fermarsi pur restando in movimento, perché non è vero che stando a far nulla si perde tempo. Apro il libro, ma figurati: son già catturata da qualcos’altro. Vicino all’acqua ci sono delle violette che hanno dei colori magnifici quindi mi alzo e mi avvicino, accarezzo i petali e ne raccolgo alcune pensando che potrebbero essere un bellissimo tocco di colore in un’insalata. Mi prendo ancora un po’ di tempo. Non ho letto neppure una riga del libro, ma ho letto tra le righe del libro di madre natura e grata dell’apprendimento mi dirigo verso casa, passando a salutare una mia amica che ha una bellissima pianta di gelsomino, perché si sa, nel frattempo mi è venuta un’altra pensata. Anche per oggi i vetri resteranno da pulire, ho naturalmente cambiato idea sulle violette nell’insalata e credo che le aggiungerò nei muffins con infuso di gelsomino che preparerò per merenda
INGREDIENTI (per 8-10 muffins)
- 250 gr di farina
- 100 gr di burro
- 175 gr di zucchero
- 200 gr di mirtilli freschi
- 2 uova
- 150 ml di latte
- ½ bustina di lievito
- 30 gr di gelsomino in foglie
- qualche violetta edibile
- 1 punta di sale
PREPARAZIONE
Per preparare questi
deliziosi muffins utilizzate tre ciotole separate. In una setacciate la farina
con il lievito, aggiungete lo zucchero, il sale e tenete da parte.
Prendete le foglie di
gelsomino e ponetele in un’altra ciotola.
Nel frattempo fate scaldare il latte e quando sarà caldo versatelo sulle
foglie di gelsomino e lasciate in infusione per qualche minuto. Filtrate il
latte.
Sciogliete il burro a
bagnomaria e lasciate raffreddare.
In un’altra ciotola
unitelo al latte e le uova mescolando bene. A questo punto unite i composti
liquidi a quelli solidi mescolando pochissimo in modo che l’impasto risulti
grezzo.
Aggiungete i mirtilli
interi, le violette (tenendole qualcuna per la decorazione) mescolate
brevemente con delicatezza per non rovinare i frutti e fiori. . Trasferite
l’impasto negli stampi da muffins, avendo cura di riempire per tre quarti.
Ponete nel forno preriscaldato a 180° e cuocete per circa 20 minuti.
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